Tra il serio e il faceto
Cosa succede a San Severo e anche altrove
SAN SEVERO VISTA DAL PALAZZO
Apprendiamo dagli organi di stampa che l’Amministrazione Provinciale di Foggia, presieduta dal Sindaco di San Severo, avv. Francesco Miglio, nell’ultima seduta ha, tra l’altro, deliberato:
- L’accapo relativo al contrasto alla mafia foggiana, per l’istituzione della sezione distaccata della Corte di Appello di Bari della DDA e DIA è approvato con l’emendamento presentato dai
Consiglieri: Pitta, Sgarro e Splendido, con la richiesta che la sede distaccata della Corte di Appello di Bari venga allocata presso l’immobile dell’ex Tribunale di Lucera e che il Commissariato di
Polizia di Cerignola venga elevato come Commissariato di Pubblica Sicurezza di primo livello.
In buona sostanza, dopo aver ottenuto di essere ascoltato dal Ministro dell’Interno Minniti per la grave situazione di San Severo, Miglio, a capo della Giunta Provinciale, delibera di chiedere che
il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola sia elevato a rango di prima dirigenza…
Ma… San Severo?
L’eroico sindaco della città dei campanili, all’esito di un memorabile viaggio a Roma, preceduto da tre giorni di digiuno diurno – una specie di Ramadan condotto col rito abbreviato - aveva strappato
la promessa, ancora non mantenuta, di far diventare San Severo sede di sezione del Reparto Prevenzione Crimine di Bari – in gergo Anticrimine – nonché la Festa della Polizia al Teatro Verdi, bandiere
e cori in linea con il karma del paese.
Miglio tornò sventolando la bandiera della vittoria per l’esito della brillante operazione diplomatica, sorretta da efficace comunicazione radiotelevisiva nazionale, sintetizzabile nello slogan “San
Severo in mano alla mafia”. Ed è per questo straordinario coraggio, credo, che ricevette il premio intestato ad un eroe come lui, il Giudice Livatino, rimasto ucciso da mano mafiosa.
A fronte dei meritatissimi applausi destinatagli come sindaco antimafia, in città i delinquenti hanno celebrato il peggio, rapinando a più non posso, rubando, minacciando, incendiando, esplodendo,
taglieggiando, ammazzando.
A nulla è servito spiegare a Miglio che raramente gli equipaggi della Sezione Prevenzione Crimine operano di notte, che a San Severo gli stessi ci vengono già spesso, e da sempre, che si tratta di
Poliziotti che non conoscono il territorio e la criminalità locale, che non svolgono indagini, che Minniti gli aveva venduto una cosa che già c’è, e che invece bisogna rafforzare il Commissariato
locale.
In provincia di Foggia, ad oggi, solo il Commissariato di Manfredonia è di primo livello e tale diventò quando in città arrivò l’Anic. Dismessa l’Anic, il Commissariato è rimasto quello. Come si
spiega?
Impietrito dall’escalation della criminalità nella sua San Severo (altre rapine, ancora estorsioni, furti e duplice omicidio in pieno giorno), il Sindaco Miglio, che è anche Presidente della
Provincia, destinatario intanto di altri premi per il coraggio, riunisce la Giunta Provinciale e delibera: Cerignola ha bisogno di un Commissariato più importante!
Che si tratti di un errore di stampa? O piuttosto di uno stampo difettoso?
NOTIZIE DAL FRONTE
Ero in lavanderia, stamattina, quando è entrata una signora sulla sessantina, ma di quelle "intiste": jeans pluristrappati al ginocchio, polo rossa Fred Perry, scarpe e borsa
coordinate.
Senza dire buongiorno, la tipa ha apostrofato direttamente la proprietaria dell'esercizio: "L'ha lavèt o no? Sò quinnëc jurn c'aspett, quanda cazz dë temp cê vò 'ncor?"
La titolare della lavanderia ignora signorilmente l'approccio e tira giù da una gruccia un abito brutto e demodè, in simil seta azzurra a fiori neri.
La tipa in jeans, che masticava vistosamente un chewing-gum, senza alcun preavviso letteralmente esplode: "E quist fuss nù vëstit lavèt? Më l'ha rruvenet! Quist manc i porc c'iù ponnë mettê cchiù! Ma
tu wuardë a sta zoccol!".
Non ci ho visto più.
Mi son tornati alla mente certi trascorsi da secondina e stavo veramente per metterle le mani addosso. Mi son trattenuta, ma non ho potuto fare a meno di dirle, senza troppa gentilezza: "Cerchi di
essere più educata. Le pare modo?".
Al che la cafonaccia ha urlato ancora più forte: "A te 'nt'ha cchiamèt nisciun, e vid de farët i cazza toji. Stà zoccol m'ha rruvënèt u vëstit! Stà vvdè ca mò vuliss jess pur pajèt?"
A farla breve, se n'è andata gridando, con l'abito loffio incartato e pulito, e ovviamente senza pagare.
La povera titolare della lavanderia, mortificata quasi fino alle lacrime, mi ha detto che era talmente sudicio che era stata costretta a lavarlo più volte per pulirlo e a me è restato il prurito alle
mani.
Ho omesso i riferimenti precisi alla lavanderia in cui questa scena inverosimile, ma assolutamente vera, è accaduta, ma sono disposta a fornirli in privato a chi volesse sincerarsi sull'autenticità
del racconto.
Anche questa è San Severo, ed è con questi livelli di inciviltà (che una classe dirigente altrettanto incivile nella sostanza - ove non anche nella forma - non si sforza di correggere, perché gli
basta servirsene come serbatoio di voti) che occorre misurarsi per ipotizzare qualsiasi forma di ripartenza.
Tanti anni fa rinunciai ad una professione assai più lucrosa di quella attuale per non restare nella civilissima Brianza; dopo un quarto di secolo non sono affatto sicura di aver fatto la scelta
giusta.
Io sono nata a San Severo e ci ho trascorso tutta la mia vita di adulta, ci ho studiato, amato, lavorato, cresciuto i miei figli, l'ho avuto l'onore di amministrarla, ma di fronte a certe
manifestazioni di inciviltà resto profondamente afflitta...
TUTTO IL BENE E TUTTO IL MALE
Pandora un giorno scoperchiò il suo vaso, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio. Sul
fondo del vaso rimase soltanto la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed
inospitale simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, ed il mondo riprese a vivere.
So per certo che la nostra terra ha al suo interno risorse per risollevarsi e che, toccato il fondo, saprà risalirne.
San Severo e l'Alta Capitanata sono terre baciate da Dio, anche se vilipese da una parte delgi uomini che ci vivono.
Sono loro che dobbiamo riuscire ad isolare, a mettere in condizione di non nuocere più a questo spicchio di Paradiso in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere e di vivere.
IO CI CREDO.